Ascolto attivo: empatia

Workshop di arte e psiche in cucina

Laboratorio condotto da Monica Bonatti e Tiziana Tacconi
Conferenza di Michele Oldani

Date e Località in aggiornamento

Programma

  • Workshop
  • Conferenza di Michele Oldani
  • Mostra con degustazione

Ecco l’esperienza che ti attende iscrivendoti al corso

Una ricetta e un piatto non sono solo un fattore tecnico di assemblaggio più o meno ben riuscito, frutto dell’ingegno di chi l’ha creato e dell’abilità di chi l’ha realizzato. Al contrario sono quasi sempre la somma di storie, situazioni, anime e imprese che in quel combinare ingredienti tra di loro si esprimono e raccontano.
Ora il punto è questo, realizzare un piatto racconta tanto, ma quanto si ha voglia di ascoltare?
Durante il workshop vi proponiamo delle attività in cui l’ascolto è una condizione così richiesta che in sua assenza la nostra ricetta “impazzisce”.

L’ascolto è un processo olistico che assorbe tutta la nostra attenzione e ci rende totalmente partecipi. Se ci alleniamo ad ascoltare veramente, impariamo a percepire di più, a leggere oltre le parole, oltre il contesto.
L’ascolto può arrivare a definirsi “empatico” quando davvero siamo riusciti a entrare nel mondo del nostro interlocutore, a cogliere le sfumature del suo pensiero e a capire perché la pensa così all’interno del suo sistema di credenze, convinzioni ed emozioni.
Un corretto coinvolgimento empatico aiuta un individuo a comprendere e anticipare il comportamento di un altro individuo. Impariamo quindi ad ascoltare nel modo giusto, conoscendo prima di tutto cosa NON fare, per imparare ad ascoltare e ad ascoltarci, ritrovando nella conversazione il piacere di un’esperienza positiva.

I principali errori che non permettono un ascolto di qualità sono:

  • aver fretta di arrivare alle conclusioni;
  • vedere soltanto il proprio punto di vista senza cambiare prospettiva;
  • non ascoltare le proprie e le altrui emozioni;
  • non saper gestire i dissensi;
  • non far caso alla comunicazione para-verbale e non verbale dell’interlocutore;
  • ascoltare in modo schermato o discorsivo;
  • ascoltare in modo apatico o passivo, in una condizione di “assenza mentale”, privi di energia, stanchi, distratti;
  • ascoltare “in cloud” ovvero ascoltare tra le nuvole, mentre la nostra testa è immersa in altri pensieri ed è di conseguenza deconcentrata.

Per iscrizioni e informazioni:

Il costo del workshop è in fase di definizione, i materiali di laboratorio saranno inclusi.
Portare una casseruola (misura minima 15 cm) con coperchio e cucchiai di legno.
Quota associativa 50€

Al termine del workshop verrà rilasciato un attestato di partecipazione